LE DETRAZIONI DI BASE
Il contribuente che ha figli fiscalmente a carico ha diritto a una detrazione dall’Irpef il cui importo varia in funzione del suo reddito complessivo.
La norma ha stabilito detrazioni di base (o teoriche): l’importo effettivamente spettante diminuisce con l’aumentare del reddito, fino ad annullarsi quando il reddito complessivo arriva a 95.000 euro.
Per essere considerato “fiscalmente a carico” il disabile deve avere un reddito complessivo annuo uguale o inferiore a 2.840,51 euro o a 4.000 euro, dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni (ai fini del limite non si tiene conto dei redditi esenti, come ad esempio le pensioni sociali, le indennità comprese quelle di accompagnamento, gli assegni e le pensioni erogati ai ciechi civili, ai sordomuti e agli invalidi civili).
La detrazione di base per i figli a carico è attualmente a:
> 1.220 euro, per il figlio di età inferiore a tre anni;
> 900 euro, se il figlio ha un'età pari o superiore ai 3 anni.
Se in famiglia ci sono più di tre figli a carico, questi importi aumentano di 200 euro per ciascun figlio, a partire dal primo.
La maggiore detrazione per il figlio disabile:
Per il figlio disabile, riconosciuto tale ai sensi della legge n. 104 del 1992, si ha diritto all’ulteriore importo di 400 euro.
LA DETRAZIONE BASE PER I FIGLI A CARICO
figlio di età inferiore a 3 anni 1.220 euro
figlio di età pari o superiore a 3 anni 950 euro
figlio portatore di handicap
inferiore a 3 anni 1.620 euro
pari o superiore a 3 anni 1.350 euro€
con più di tre figli a carico la detrazione aumenta di 200 euro per ciascun figlio a partire dal primo
il calcolo delle detrazioni effettive
Per determinare la detrazione effettiva è necessario moltiplicare la detrazione teorica (indicata in tabella) per il coefficiente (assunto nelle prime quattro cifre decimali e arrotondato con il sistema del troncamento) che si ottiene dal rapporto tra 95.000, diminuito del reddito complessivo, e 95.000.
Nel reddito complessivo non va considerata l’abitazione principale e le relative pertinenze. Va compreso, invece, il reddito dei fabbricati locati assoggettato al regime della cedolare secca.
Per la formula e l'esempio pratico consulta la Guida agevolazioni per disabili (pdf) alla pagina 20 e 21 - nel caso non non si apra clicca qui
LA RIPARTIZIONE TRA GENITORI
La detrazione per i figli deve essere ripartita al 50% tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati. In alternativa, e se c’è accordo tra le parti, si può scegliere di attribuire tutta la detrazione al genitore che possiede il reddito più elevato. Questa facoltà consente a quest’ultimo, come per esempio nel caso di "incapienza" dell’imposta del genitore con reddito più basso, il godimento per intero delle detrazioni.
Cosa significa “incapienza”?
Si dice che si ha incapienza quando l’importo complessivo delle detrazioni, di cui un contribuente può beneficiare, è maggiore all’imposta lorda. In queste situazioni, l’importo eccedente non può essere chiesto a rimborso o a compensazione di altri tributi, né è possibile riportarlo nella successiva dichiarazione dei redditi. In sostanza, parte delle detrazioni spettanti vanno perse.
Aggiornato agosto 2020
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